Il 22 ottobre scorso il Presidio di Libera Verona “Giuseppe e Paolo Borsellino”, la rete S.T.E.I. (“Scuola e Territorio: Educare insieme”, ossia la rete di Scuole Statali e paritarie, del primo e secondo ciclo), il Coordinamento provinciale di Libera e Avviso Pubblico hanno realizzato un incontro presso il Circolo 1° maggio a Verona, sul tema “Mafie vs economia sostenibile nel nostro territorio”. L’incontro era destinato a studentesse e studenti – e non solo – allo scopo di far luce sul radicamento mafioso nel nostro territorio.
Il Vice Prefetto aggiunto Riccardo Stabile e l’assessore Bertucco del Comune di Verona hanno sottolineato l’importanza di vigilare sul fenomeno spesso nascosto. Due i relatori che si sono avvicendati, rispondendo alle domande di studenti e cittadini: Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, e il professore Antonio Parbonetti dell’Università di Padova.
“Quanta strada c’è ancora da fare per creare un forte fronte contro le mafie?” ha chiesto uno studente. Forse qualcuno tra il pubblico ha pensato che fosse una domanda ingenua, eppure io credo sia la domanda cruciale: non basteranno 100 passi e nemmeno 1000.
Pierpaolo Romani ha stimolato i ragazzi, dicendo che dobbiamo tutti chiederci che cosa possiamo fare noi in prima persona per contrastare mafie e corruzione. Un altro studente ha incalzato chiedendo: “Dal 1992, dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, molto si è fatto per educare le coscienze. Perché la situazione non è mutata, anzi, sotto certi aspetti, è peggiorata?”
Ho pensato che eravamo tutti sotto accusa. Docenti, rappresentanti di Enti e di Associazioni. Eppure molti dei presenti hanno fatto il proprio dovere, hanno rispettato la legge, hanno fornito un modello comportamentale ed educativo ineccepibile. Ma mafie e corruzione trovano terreno fertile nella “zona grigia”, in quella parte della società che opera nell’illegalità, perseguendo il proprio interesse.
Il professor Parbonetti ha presentato parte dello studio realizzato dal CRIME, distinguendo il crimine mafioso da altre forme di crimine organizzato ed ha particolarmente sottolineato che le mafie perseguono interesse economico e potere, mimetizzandosi camaleonticamente nel mercato legale.
Particolarmente interessante è stata l’illustrazione dell’organigramma delle organizzazioni mafiose, in particolare della ‘ndrangheta, ormai ben radicata in Veneto e nel Veronese. Dopo aver passato in rassegna i diversi settori di attività economiche e le modalità con cui si infiltra la criminalità organizzata, il relatore ha illustrato le gravi conseguenze per la nostra collettività: la distorsione delle regole del mercato e della libertà d’impresa, oltre ad una pesante evasione fiscale.
A seguire si è tenuto il pranzo allestito dall’I.I.S. “Berti” con prodotti di Libera Terra, molto apprezzati da tutti, come apprezzati sono stati i ragazzi che hanno realizzato il menu, guidati dai docenti.
Grazie a tutte e tutti per la partecipazione!
Rossella
Libera Verona